“Dov’è il suo CED?”: posto di blocco KILLER, gli automobilisti guardano gli agenti senza capirci un’acca I Addio patente, ora serve questo documento o sei nei guai

Posto di blocco - Fsi.it

Posto di blocco - Fsi.it (Fonte Pixabay)

Nuova ansia in arrivo per gli automobilisti? Sembra proprio di sì: ora le Forze dell’Ordine possono fregarti con il CED: ecco cos’è e come funziona.

Ogni automobilista, anche quelli con la coscienza linda e pinta, lo sa benissimo: basta la visione di una paletta alzata per scatenare immediatamente un brivido di panico.

I palmi delle mani sudano, il cuore accelera, persino le gambe possono dare un accenno di tremore: sarà tutto a posto nel corso dei controlli? Ho tutti i documenti con me? Si sarà rotto un fanale? O – peggio – quella birretta a cena mi spianerà la strada verso la gattabuia?

Insomma, si tratta di uno di quei momenti  che nessun conducente è ansioso di vivere, e la ragione è presto detta: il margine di errore, a volte, può essere davvero minimo, e un banale controllo può facilmente trasformarsi in un salasso.

Per giunta, da oggi non serve più presentare patente e libretto: si tratta di documenti ormai obsoleti. Dallo scorso giugno la musica è cambiata: da oggi le Forze dell’Ordine sono dotate di un dispositivo temibile, in grado di passare ai raggi X il nostro comportamento al volante.

Posto di blocco, cos’è cambiato dal 2025

Fino a pochi mesi addietro, gli agenti preposti ai controlli chiedevano generalmente tre cose: la patente di guida (possibilmente in corso di validità), il libretto di circolazione e il certificato assicurativo (come sopra, magari non scaduto).

E se il guidatore manteneva il sangue freddo, nonché un atteggiamento aperto e – almeno all’apparenza – rilassato, il più delle volte il controllo si concludeva con un: “Grazie e arrivederci, faccia attenzione“. Al contrario, un atteggiamento supponente, sospetto oppure addirittura provocatorio poteva creare frizioni tra il controllore e il controllato, sfociando infine in esami ancora più certosini, alla ricerca di un fatidico cavillo colpevolizzante. La cortesia e il rispetto, si sa, sono monete che non si svalutano mai… ma anche la burocrazia ha la sua importanza. E se non “convinci” il CED… c’è poco da fare.

Carabinieri - Fsi.it
Carabinieri – Fsi.it (Fonte Pixabay)

Cos’è il CED e come funziona

Come anticipato, il Ministero dell’Interno ha recentemente dotato le Forze dell’Ordine del CED, acronimo di Centro di Elaborazione Dati, una sorta di banca dati centralizzata che raccoglie informazioni sui conducenti e i loro veicoli, nonché sulle rispettive revisioni, assicurazioni e precedenti infrazioni o reati.

Questo sistema consente a Carabinieri e Polizia  di effettuare controlli istantanei e incrociati, e dal 1 giugno 2025 è diventato lo strumento principale a loro disposizione durante i posti di blocco. Niente più sviste, nessuna dimenticanza: da oggi la tecnologia sopperisce anche agli errori umani. Per questo, una patente scaduta può fruttare una multa da 158 a 638 euro, mentre una revisione non rinnovata può originare una sanzione fino a 674 euro. Assicurazione scaduta? BAM: una mazzata fino a 3.464 euro, più l’eventuale sequestro del veicolo. E no, le Forze dell’Ordine non possono più “chiudere un occhio”. È tutto nero su bianco. Anzi. Nero su schermo.