“No! Ho dimenticato le 500 lire sul carrello” non è solo una citazione, è un rischio assurdo I La ‘monetina’ vale 8 MILA EURO, se la ritrovi fai Capodanno a caviale e champagne

Monete

Monete (Wikipedia)- Fsi.it

Quella delle 500 lire sul carrello non è solamente una citazione a un grande classico. È un’azione rischiosa e può far perdere molto denaro. 

Dimenticare una monetina, magari lasciandola sul bancone del bar o facendola cadere in un tombino, è un gesto di poco conto, che non comporta grandi perdite.

Nella nostra percezione, queste piccole frazioni di euro hanno un valore così irrisorio e sono così onnipresenti, che se ne perdiamo o dimentichiamo una, la nostra giornata non cambia.

Siamo così presi da mille pensieri, dai ritmi frenetici e da incombenze più grandi, che è naturale che la nostra mente non si soffermi sulla sorte di qualche centesimo.

È un errore distratto, una piccola dimenticanza che liquidiamo come irrilevante. In fondo, chi si preoccuperebbe mai per una monetina?

Una dimenticanza che può trasformarsi in un errore madornale

Proprio questa filosofia di disinteresse può però rivelarsi un errore madornale. Ci sono infatti delle “monetine” che sarebbe bene non dimenticare, perché il loro valore può trascendere di gran lunga la parità nominale che è incisa sul metallo.

Non tutte le monete sono uguali, tanto che alcune possono nascondere un tesoro che vale migliaia di euro. Per la precisione, si parla di esemplari, che se venduti possono raggiungere cifre esorbitanti e toccare perfino gli 8.000 euro. Queste non sono semplici dimenticanze, ma delle vere e proprie occasioni mancate, che ci ricordano come il piccolo e l’ordinario possono a volte celare una fortuna inestimabile.

Moneta Caravella
Moneta Caravella (Wikipedia) – Fsi.it

Non una semplice citazione, ma un enorme rischio

Il rischio di una dimenticanza di tale portata non è un’ipotesi remota, e a ricordarcelo c’è anche l’iconica scena del film “Chiedimi se sono felice”. Giovanni Storti, con la sua ricerca frenetica delle 500 lire lasciate nel carrello del supermercato, ha strappato una risata a tutti, ma ha anche involontariamente dato dimostrazione dell’importanza che queste vecchie monete possono assumere.

In particolare, il riferimento è alle 500 lire Caravelle, coniate per la prima volta nel 1957. Sul dritto di questa storica moneta campeggia il profilo di una donna con la corona di alloro, simbolo della Repubblica Italiana. Sul rovescio ci sono invece tre navi, la Nina, la Pinta e la Santa Maria, che sembrano salpare verso nuove scoperte, in omaggio all’ingegno. Non tutte le 500 lire “Caravelle” valgono una fortuna. La differenza la fa un minuscolo e decisivo dettaglio, ovvero la scritta “PROVA”. Come spiega “Costadeitrabocchimob.it”, queste sono le versioni di test e sono state coniate in quantità limitatissime prima della produzione ufficiale e mai destinate alla circolazione. Un esemplare perfettamente conservato può arrivare a valere tra i 5.000 e gli 8.000 euro, trasformando una monetina dimenticata in un piccolo, prezioso tesoro nascosto.