“Nonno, non temere, a te ci penso io”: E LO STATO TI PAGA per farlo I Bonus Inps “Nipoti”, sussidi per chi si prende cura degli anziani

Nipote che tocca la mano di suo nonno con il bastone: cura e supporto

Come funziona il bonus anziani - fsi.it

Lo Stato ti paga se decidi di prenderti cura di un familiare: ecco come funziona il bonus assistenza e come utilizzarlo senza badanti.

Da tempo si parla del bonus anziani da 850 € – quel supporto economico che lo Stato vuole concedere alle persone non autosufficienti che necessitano di assistenza. Il bonus può essere richiesto dall’interessato, anche se a fare da intermediari sono spesso i familiari. Si chiama Prestazione Universale, e il suo scopo è sostenere gli anziani e le famiglie che affrontano ogni giorno difficoltà nella gestione della cura.

Il punto è che non si tratta di un semplice contributo economico, ma di un fondo destinato esclusivamente al pagamento delle cure assistenziali. Proprio per questo, la misura potrebbe scoraggiare molti familiari – soprattutto chi non vuole ricorrere a badanti esterni o chi si trova davanti a un anziano che rifiuta la presenza di una persona estranea. Ed è qui che conviene chiarire alcuni aspetti fondamentali.

Come funziona il bonus anziani e perché può percepirlo anche un familiare

Il punto chiave, che spesso viene ignorato, è che questa nuova prestazione non sostituisce subito l’indennità di accompagnamento, ma parte affiancandosi ad essa, almeno nella fase iniziale. In futuro, però, potrebbe prenderne il posto nei casi di bisogno assistenziale più grave. Ed è proprio qui che nasce un dubbio concreto per molte famiglie.

Perché, al netto dei buoni propositi, l’accompagnamento resta ancora oggi l’unica entrata certa – o quasi – che permette non solo di sostenere la persona anziana, ma anche chi le sta accanto ogni giorno. Sono poco più di 500€ al mese (531,76€ nel 2025, per la precisione), eppure in tantissime situazioni rappresentano l’unico appiglio economico per famiglie dove già si fatica a lavorare regolarmente.

Chi assiste un familiare anziano spesso rinuncia a ore di lavoro, turni, contratti, disponibilità. Alcuni riescono ad arrangiarsi, altri no. E chi non può permettersi una badante esterna finisce per accollarsi tutto, con il rischio di non riuscire più nemmeno a cercarsi un impiego stabile.

Ecco perché è fondamentale capire bene come funziona questo nuovo contributo da 850€, chi può davvero accedervi e in quali condizioni, così da poterlo ricevere anche come familiare, in modo regolare, senza rischiare di restare senza nulla solo perché si è scelto di prendersi cura di qualcuno.

Anziano a tavola e nipote che lo serve e gli controlla il cellulare
Bonus anziani: quando può percepirlo il familiare – fsi.it

Chi può ricevere il bonus anziani e come funziona per i familiari

Per accedere alla Prestazione Universale, l’anziano deve avere almeno 80 anni, essere non autosufficiente e avere un ISEE inferiore a 6.000€. Serve anche una valutazione multidimensionale, fatta dall’INPS e dai servizi sociali, che certifichi il bisogno di assistenza continuativa.

E qui viene il punto importante: non serve assumere per forza una badante esterna. È possibile indicare come assistente familiare anche un parente, compreso un figlio o un nipote, senza alcun titolo professionale specifico. L’unica condizione è che ci sia un contratto regolare da collaboratore domestico, con i contributi versati e le comunicazioni corrette all’INPS. Un occhio di riguardo anche ai familiari conviventi: vivere sotto lo stesso tetto potrebbe vincolare l’accettazione del bonus.

In questo modo, il familiare che già presta assistenza ogni giorno può essere riconosciuto e retribuito legalmente, evitando di perdere lavoro, tutele e dignità.