Ultim’ora – Superbonus, in arrivo le lettere dei CONTROLLI CATASTALI: se non sei in regola, per te sarà un finale di anno drammatico
Lettera Agenzia delle Entrate - fsi.it
L’Agenzia delle Entrate ha avviato il mega piano di controlli catastali su chi ha usufruito del Superbonus: si rischia l’accertamento.
Quando tutto sembra andare per il verso giusto, l’Agenzia delle Entrate torna a bussare. Ma qui non si parla di evasione fiscale, redditi non dichiarati o tasse ignorate: c’entra il Superbonus e gli obblighi di chi ne ha beneficiato. Perché sì, il vecchio detto secondo cui nessuno regala niente per niente, in questo caso, calza a pennello.
Lo Stato dà, ma chiede anche in cambio. Chi non rispetta le richieste – che sia per inerzia o per scarsa informazione – rischia di dover pagare un conto salato.
Per il momento, ciò che spetta agli interessati è una semplice lettera di compliance: le prime migliaia sono già arrivate, ma entro tre anni se ne attendono molte di più. La sorte, ora, è tutta nelle mani della risposta del contribuente.
Perché stanno arrivando le lettere
La stagione del Superbonus è ormai chiusa, ma quello che inizia adesso è un capitolo completamente diverso. L’Agenzia delle Entrate ha dato il via a una campagna di verifiche imponente per riallineare le rendite catastali degli immobili ristrutturati con i fondi pubblici.
In altre parole, si passa dal cantiere al catasto. Perché se un edificio è stato migliorato dal punto di vista energetico, sismico o impiantistico, è logico aspettarsi che il suo valore sia cambiato. E questo, dal punto di vista fiscale, deve essere registrato nero su bianco.
Il problema è che in molti casi non è mai stato fatto. Le rendite sono rimaste ferme a prima dei lavori, ignorando aumenti di locali, modifiche planimetriche o nuove dotazioni. Ed è proprio da qui che parte la macchina dei controlli. Le prime lettere – circa 3.000 – sono già state inviate a proprietari di immobili privi di rendita aggiornata o con valori non coerenti con gli interventi eseguiti.
Ma si pensa in grande: l’obiettivo, nei prossimi tre anni, è arrivare a circa 60.000 unità immobiliari. E se la rendita non risulta allineata, il rischio è quello di un accertamento vero e proprio, con tasse più alte e sanzioni. Ma cosa fare qualora si ricevesse?

Cosa fare se si riceve la lettera
Ricevere una comunicazione dall’Agenzia delle Entrate non è mai piacevole, certo, ma in questo caso niente panico: la cosiddetta lettera di compliance non è una multa, bensì un invito a mettersi in regola. Il contribuente può agire in due modi. Il primo è fornire chiarimenti e documenti che dimostrino che la situazione catastale è già corretta così com’è. Il secondo, se effettivamente l’immobile ha visto aumentare il proprio valore, è aggiornare la rendita catastale tramite un tecnico abilitato, beneficiando anche della riduzione delle sanzioni.
Ignorare la comunicazione, invece, è l’errore più grave: in assenza di risposta l’Agenzia può aprire un accertamento diretto e calcolare autonomamente la nuova rendita, con tutte le conseguenze fiscali del caso.
È importante ricordare che l’obbligo di aggiornamento non nasce dal tipo di bonus ricevuto, ma dalle trasformazioni reali dell’edificio. Se la ristrutturazione ha aumentato il valore dell’immobile di almeno il 15%, l’aggiornamento è inevitabile. In caso contrario, se i lavori sono stati solo di manutenzione o non hanno modificato volumi e destinazioni d’uso, la rendita può rimanere quella originale.
