Cedolare secca locazioni: Corte di Cassazione apre la revisione | Cambia tutto per chi è in affitto
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Una recente pronuncia della Corte di Cassazione potrebbe modificare l’applicazione della cedolare secca, con effetti diretti su inquilini e proprietari.
La cedolare secca è uno dei regimi più utilizzati per gli affitti residenziali, apprezzata per la sua semplicità e per l’aliquota agevolata che sostituisce le imposte ordinarie. Ma una recente decisione della Corte di Cassazione potrebbe rimettere tutto in discussione, aprendo la strada a una revisione delle modalità di applicazione e dei casi in cui il regime può essere scelto dal proprietario. Una novità che non passa inosservata e che riguarda migliaia di contratti in corso.
Il tema è delicato perché tocca direttamente l’equilibrio tra diritti del locatore e tutele dell’inquilino. Finora il ricorso alla cedolare secca è stato considerato quasi automatico per gran parte delle locazioni abitative, ma la Cassazione evidenzia aspetti giuridici che potrebbero restringere o ridefinire l’accesso a questo regime fiscale. La notizia ha immediatamente richiamato l’attenzione di proprietari e consulenti, consapevoli che ogni cambiamento può avere ripercussioni economiche significative.
Che cosa ha stabilito la Cassazione e perché ora si parla di revisione
La Corte ha sottolineato la necessità di verificare in modo più rigoroso la natura del contratto e il rispetto delle condizioni richieste dal regime agevolato. Il punto centrale riguarda la coerenza tra tipologia di locazione e finalità dichiarate: la cedolare secca è infatti pensata per gli affitti abitativi “puri” e non per utilizzi misti, transitori o collegati ad attività che non rientrano nella finalità residenziale tradizionale.
Questa interpretazione più rigida apre la strada a un possibile controllo capillare sui contratti già esistenti e su quelli futuri. In altre parole, non sarà più sufficiente scegliere il regime fiscale in fase di registrazione: occorrerà dimostrare che il contratto rispetti in pieno i requisiti previsti dalla normativa. Un cambiamento che potrebbe ridurre l’accesso alla cedolare secca in alcuni casi finora considerati ammissibili.

Le conseguenze per chi affitta e per chi vive in affitto
Per i proprietari la novità potrebbe tradursi in un maggior rischio di contestazioni fiscali. Chi applica la cedolare secca senza verificare attentamente i requisiti potrebbe trovarsi a dover ricalcolare le imposte con le aliquote ordinarie, con effetti economici pesanti. Anche per chi sta per stipulare un contratto nuovo, la prudenza sarà fondamentale: la scelta del regime fiscale dovrà essere valutata con maggiore attenzione.
Gli inquilini, dal canto loro, potrebbero assistere a un aumento dei canoni in alcune zone, se i proprietari dovessero rinunciare alla cedolare secca a causa delle nuove interpretazioni. La misura, infatti, ha sempre contribuito a mantenere basso il costo degli affitti grazie all’aliquota ridotta. La revisione potrebbe mettere in discussione questo equilibrio, rendendo il mercato più instabile e introducendo un clima di incertezza che potrebbe durare mesi.
