Biathlon – Lisa Vittozzi a tutto tondo: dal calcio allo sci nordico, fino al ricordo della nonna

Lisa Vittozzi

Lisa Vittozzi (foto Wikicommons) - Fsi.it

Lisa Vittozzi, stella del biathlon italiano, s’è raccontata ai microfoni di “Radici”: tanti aneddoti, dall’infanzia tra calcio e sci di fondo alla commozione per la nonna.

Da Sappada al sogno olimpico sulle nevi di Milano-Cortina 2026. A pochi chilometri da casa, a pochi chilometri da dove tutto è cominciato. Lisa Vittozzi, stella della Nazionale italiana di biathlon, si appresta a vivere un’annata fondamentale per la sua carriera, con l’appuntamento a cinque cerchi di febbraio già nel… mirino.

Non una novità per chi abitualmente impugna una carabina e colpisce bersagli con precisione pressoché chirurgica. Prima di pensare alle Olimpiadi, però, la campionessa si è presa un po’ di tempo per sé. Per riavvolgere il nastro della sua vita, per riscoprire le sue “Radici”.

Questo è il titolo della produzione originale di Eurosport Italia, disponibile sulla piattaforma Discovery+, di cui la friulana è una delle 6 protagoniste. Una docuserie che ha portato la biatleta a scavare nel suo passato e a far emergere aneddoti relativi alla sua infanzia e ai suoi aspetti caratteriali.

“Fin da piccola, qualsiasi cosa facessi, dovevo essere la migliore, dovevo alzare sempre il livello, giocare sempre meglio di qualcun altro – ha confidato l’azzurra –. Volevo sempre vincere, volevo sempre essere la migliore”. Tutto, peraltro, è iniziato inseguendo un… pallone.

Vittozzi, la confessione: “A calcio mi arrabbiavo con chi non giocava bene”

Il primo ricordo da piccola di Lisa Vittozzi è legato al tempo che trascorreva nei campi da calcio con gli amici. Correva lungo tutto il perimetro di gioco, senza avere realmente un ruolo: “Nella partita io andavo avanti, quindi facevo il difensore, l’attaccante, un po’ di tutto, perché a me piaceva proprio rincorrere il pallone”, ha asserito. Aggiungendo, poi, che “mi arrabbiavo con chi non giocava bene. È sempre stato un mio difetto”.

Quando ha intrapreso il percorso nello sci nordico, le cose sono cambiate. Si trattava di una disciplina praticata per stare in compagnia nei mesi più freddi dell’anno. Un cammino avviato per gioco, “senza pretese di diventare qualcuno e, quindi, da quel punto di vista potevo essere meno competitiva”.

Lisa Vittozzi in uno scatto d'archivio
Lisa Vittozzi in uno scatto d’archivio (foto Wikicommons) – Fsi.it

“La cosa più bella che abbia fatto”: Lisa Vittozzi ricorda la nonna

“Radici” significa anche famiglia e Lisa Vittozzi non ha potuto trattenere le lacrime, ricordando la nonna. Su di lei ha raccontato un aneddoto: “Al telefono mi disse che sarebbe venuta a Oberhof. Le ho risposto che non poteva farsi nove ore di macchina e stare al freddo. Non volevo che venisse”.

L’amore per la nipote è stato più forte di ogni veto: quel giorno, la nonna si è presentata a Oberhof ed è stata “la cosa più bella che abbia fatto… È stata l’ultima gara che ha visto”.