“VIETATO FUMARE OVUNQUE”: divieto totale, ti impediscono di farlo in ogni caso, c’è la data I Agli italiani è stato tolto pure questo
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Aumenti di prezzo e restrizioni normative, la conferma un trend chiaro: l’Italia si muove verso una dissuasione sempre più netta dal fumo
Il fumo di tabacco è una delle principali cause di morte e malattia evitabili a livello globale. Non è solo un vizio, ma una vera e propria dipendenza che compromette gravemente la qualità e l’aspettativa di vita.
Le sostanze chimiche contenute nel fumo, in particolare la nicotina, il monossido di carbonio e il catrame, attaccano l’organismo su più fronti.
Oltre al costo in termini di salute, il fumo rappresenta un salasso economico quotidiano che, nel tempo, si traduce in decine di migliaia di euro “bruciati”.
Un pacchetto al giorno, moltiplicato per anni, sottrae una risorsa significativa che potrebbe essere investita o risparmiata.
L’Italia stringe il cerchio: in arrivo il Caro-Sigarette
In Italia, il vizio del fumo rimane un’abitudine consolidata: si contano circa 12 milioni di fumatori, pari al 24% della popolazione, una percentuale rimasta pressoché stabile negli ultimi anni. Per questa fetta di popolazione, il Governo ha in serbo una serie di “cattive notizie” che mirano a rendere il fumo un lusso sempre più costoso e, potenzialmente, sempre più proibito in termini di spazi. A partire dal 2026, infatti, il costo delle sigarette aumenterà in modo significativo.
Questo è l’ennesimo rincaro determinato dall’aumento delle accise sul tabacco, una misura inserita dal Governo nella recente Legge di Bilancio approvata dal Parlamento. Gli incrementi saranno distribuiti gradualmente nel corso del prossimo triennio e sono destinati a portare il prezzo di un pacchetto di “bionde” a costare fino a 60 centesimi in più complessivamente.

Caro-Sigarette: Il dettaglio degli aumenti
La misura, che permetterà all’esecutivo di incassare circa un miliardo di euro di gettito in tre anni, è stata programmata in modo progressivo per minimizzare il rischio di favorire il mercato del contrabbando, che già oggi copre circa il 5% dei consumi totali. L’aumento medio del costo delle sigarette è stimato come segue: 2026, Aumento medio di 14-15 centesimi a pacchetto. 2027, Nuovo rialzo di 10-12 centesimi. 2028, Ulteriori 12-13 centesimi di rincaro.
Questo si traduce nell’innalzamento dell’importo fisso per unità di prodotto (la componente delle accise) che passerà dagli attuali 29,5 euro ogni mille sigarette a: 32 euro nel 2026; 35,5 euro nel 2027; 38,5 euro nel 2028. Resta da vedere se i produttori decideranno di assorbire parte dell’aumento per mantenere la competitività dei marchi più economici o se lo riverseranno integralmente sul consumatore finale. Gli aumenti interesseranno anche il tabacco trinciato e il tabacco riscaldato, il segmento in più rapida espansione sul mercato.
