Ultim’ora – TELECAMERE VIETATE IN CITTA’: passa la legge, non puoi più usarle I La privacy vince sulla sicurezza: punizioni esemplari se ti beccano
Le telecamere possono inchiodarti - pexels-fsi.it
Ultim’ora pazzesca, da oggi sono vietate le telecamere in città. Passa la legge, non puoi più usarle. La privacy vince sulla sicurezza: punizioni esemplari se ti beccano, non ci sono più dubbi al riguardo. Ecco cosa succede.
Nelle nostre strade troviamo telecamere praticamente ovunque, e non è un’esagerazione. Basta guardarsi intorno: agli incroci, nei parcheggi, nei negozi, sui mezzi pubblici, perfino davanti ai portoni di casa.
Il loro numero è cresciuto in modo esponenziale negli ultimi anni, tanto da diventare una presenza costante e silenziosa nella vita quotidiana di ciascuno di noi.
Ma perché sono così diffuse? E fino a che punto la loro presenza è una garanzia di sicurezza, e non invece un’invasione della privacy?
Il dilemma c’è, ed è per questo che molti ritengono che questa nuova legge, di cui parliamo, sia in effetti una vittoria della privacy ai danni della sicurezza.
Niente più telecamere in città, cosa dice la legge
Il motivo principale per cui traviamo le telecamere in giro, infatti è, ovviamente, la sicurezza pubblica. Le telecamere fungono da deterrente contro furti, aggressioni, vandalismi e infrazioni stradali. In molte città italiane, i sistemi di videosorveglianza hanno permesso di risolvere casi di cronaca, rintracciare veicoli rubati, individuare i responsabili di incidenti o violazioni del codice della strada. In questo senso, le telecamere rappresentano un occhio tecnologico al servizio della legge, utile e spesso indispensabile.
Ma c’è anche un altro lato della medaglia. Vivere in una società dove si è costantemente osservati solleva interrogativi importanti sul piano della privacy e della libertà individuale. Ogni immagine registrata è un frammento della nostra vita: un passaggio, un volto, un gesto. E se da un lato tutto questo può contribuire alla sicurezza, dall’altro c’è il rischio che la sorveglianza diventi eccessiva o mal gestita, trasformandosi in una forma di controllo sociale.

Cosa dicono le regole sulla privacy
Per questo motivo, la legge italiana — in particolare il Garante per la Privacy — impone regole precise: le telecamere devono essere segnalate, i dati raccolti vanno conservati solo per un tempo limitato, e possono essere utilizzati esclusivamente per finalità legittime, come la sicurezza o la tutela del patrimonio. Anche nelle strade, i sistemi di controllo del traffico come autovelox, ZTL e telecamere ai semafori sono sempre più sofisticati. Servono a garantire il rispetto delle regole, ma spesso finiscono per essere percepiti come strumenti punitivi più che preventivi.
La legge portoghese è invece più severa: è fatto divieto registrare qualsiasi persona della strada e la telecamera, in particolare, non può essere tenuta in auto. Idem in Lussemburgo: le dashcam, perché è di questo che parliamo, sono vietate. In Germania e in Belgio le sono ammesse, ma le leggi limitano molto l’uso dei filmati per proteggere la privacy.
