“ORE 22.00: Stai muto, non fiatare fino all’alba, SCATTA IL COPRIFUOCO DEL SILENZIO”: ufficiale, lo Stato impone il divieto di rumore, se vai in strada devi muoverti come nei ‘mimo’

Guidare-lauto-di-notte-e-vietato-fonte-depositphotos.com- fsi.it

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“ORE 22.00: Stai muto, non fiatare fino all’alba, scatta il coprifuoco del silenzio”: che cosa vuol dire? Semplicismo. Ora è ufficiale, lo Stato impone il divieto di rumore: se vai in strada devi muoverti come nei ‘mimo’.

Che cosa vuol dire esattamente non fare rumore? Ecco, quello che letteralmente si intuisce. Non bisogna far chiasso, deve regnare il silenzio. Non si muova foglia.

Fare silenzio è un gesto che può sembrare semplice, ma in realtà racchiude una profondità enorme. Da secoli si dice che “il silenzio è d’oro”, e non è un caso.

In effetti il silenzio è un linguaggio universale, capace di comunicare rispetto, riflessione e armonia. In una società sempre più rumorosa, quasi un lusso.

Una realtà, la nostra, in cui i suoni e le parole si accavallano senza sosta: e saper tacere — o semplicemente ridurre il rumore — è diventato quasi un’arte perduta.

Fai silenzio o ti multo: è il coprifuoco del silenzio

Il silenzio non è solo l’assenza di suoni, ma una condizione mentale e sociale che permette di ascoltare meglio: gli altri, sé stessi, e il mondo. In famiglia, nelle relazioni personali, nel lavoro o nello studio, imparare a creare momenti di quiete aiuta a ritrovare concentrazione, equilibrio e rispetto reciproco. Tuttavia, applicare questa regola nella realtà quotidiana non è affatto facile, soprattutto in un contesto urbano, dove i rumori fanno parte della normalità.

La strada, ad esempio, è il luogo dove il silenzio sembra impossibile: clacson, motori, voci, sirene, musica. Eppure, proprio lì il rispetto del silenzio diventa un segno di civiltà e convivenza. Pensiamo a chi lavora di notte e dorme di giorno, agli ospedali, alle scuole, o ai centri abitati dove anche un piccolo rumore può disturbare la quiete pubblica. In questi casi, fare silenzio non è solo buona educazione, ma un vero dovere civico.

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Ecco cosa succede e cosa impone lo Stato

Molti comuni italiani hanno introdotto regolamenti specifici sul rumore, imponendo limiti orari per le attività più rumorose o per la musica all’aperto. Sono norme che servono a garantire una qualità della vita migliore, perché il silenzio, oltre a essere una forma di rispetto, è anche una necessità per la salute. Il rumore costante, infatti, può causare stress, insonnia e irritabilità.

In particolare lo Stato Svizzero, perchè è della Svizzera che stiamo parlando, ha deciso di imporre, dalle 22 alle 7 del mattino il divieto sbattere rumorosamente le portiere, il cofano o il bagagliaio. E per di più è vietato accelerare bruscamente e disturbare la quiete nelle aree urbane.