“600 euro più l’affitto di casa pagato: basta che sei italiano”: BONUS NAZIONE, ufficiale, Giorgia Meloni si ‘accolla’ le spese dei ‘poveracci’ I Incassi già a Novembre, basta la Carta d’identità
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“600 euro più l’affitto di casa pagato: basta che sei italiano”: Bonus Nazione, è ufficiale, Giorgia Meloni si ‘accolla’ le spese dei ‘poveracci’. Ovvero? Incassi già a Novembre, tutti i mesi, e non devi far nulla, basta la Carta di identità.
Da tempo si discute del ruolo che lo Stato dovrebbe assumere nella tutela delle categorie sociali più deboli. Il dibattito non è nuovo, certo.
Ma negli ultimi anni si è fatto sempre più urgente, complice l’aumento delle disuguaglianze economiche e l’instabilità sociale che caratterizza molti Paesi, compresa l’Italia.
In un contesto in cui le differenze tra chi ha molto e chi ha poco si accentuano, il tema della protezione delle fasce fragili non è più solo una questione di equità, ma di giustizia e coesione sociale.
Tradizionalmente, il compito dello Stato è quello di garantire pari opportunità e sostegno a chi si trova in difficoltà: disoccupati, anziani soli, persone con disabilità, famiglie a basso reddito, giovani precari.
Il quadro è fosco, la Meloni non sta a guardare
Tuttavia, la realtà mostra spesso un divario tra i principi e la pratica. Le politiche di welfare, pur esistendo, non sempre riescono a rispondere in modo efficace alle nuove forme di disagio sociale. La precarietà del lavoro, l’aumento del costo della vita e la mancanza di servizi accessibili rendono difficile per molte persone uscire da situazioni di vulnerabilità. E per questo Meloni interviene.
Intervenire “a maggior tutela” significa in effetti non solo fornire aiuti economici temporanei, ma costruire sistemi di protezione solidi e duraturi. Lo Stato vorrebbe investire maggiormente in politiche attive del lavoro, istruzione e sanità, riducendo le disuguaglianze territoriali che penalizzano in particolare il Sud e le aree interne. In questo senso, l’intervento dello Governo deve essere visto non come un costo, ma come un investimento nel futuro collettivo.

Meloni sgancia: ‘investe’ il denaro dei cittadini sui cittadini stessi
In questo senso, l’Assegno di Inclusione (ADI) è la misura introdotta dal governo per sostituire il Reddito di Cittadinanza, con l’obiettivo di sostenere le famiglie più fragili e favorire l’inclusione sociale e lavorativa. Ma quanto si incassa, in media, con l’ADI?
L’importo varia a seconda della composizione del nucleo familiare, della presenza di minori, disabili, anziani o persone in condizione di svantaggio. In linea generale, la cifra base può arrivare fino a 500 euro al mese per i nuclei familiari senza reddito, ma può salire fino a 630 euro mensili nel caso in cui nell’abitazione ci siano persone con disabilità. A questo importo si può aggiungere un contributo per l’affitto, che può arrivare fino a 280 euro mensili, portando così il totale massimo possibile a circa 850-900 euro al mese. Tuttavia, si tratta di cifre teoriche: la media reale percepita da chi riceve l’ADI si aggira intorno ai 550-600 euro mensili.
