“Pensione REVERSIBILITA’ negata”: ufficiale, INPS protocolla il RIFIUTO TOTALE I Italiani distrutti, da Novembre annegano nel dolore e nella povertà
Vedova - Fsi.it (Fonte Pixabay)
È ufficiale: l’INPS ha trovato un nuovo escamotage per evitare il pagamento della reversibilità agli aventi diritto. Occhio ai dettagli.
I lutti sono indubbiamente tra gli eventi più traumatici nel corso dell’esistenza umana, specialmente se riguardano il proprio coniuge o i parenti stretti, come i genitori e i nonni.
Ma se, purtroppo, non è possibile riportare in vita le persone amate, i superstiti possono beneficiare di un piccolo aiuto economico da parte dello Stato, ovvero dell’ormai conosciutissima pensione di reversibilità.
In sostanza, si tratta di un trattamento economico erogato dall’INPS ai familiari del pensionato deceduto. Se invece il defunto era un lavoratore assicurato, ma non ancora in età pensionabile, si parla di pensione indiretta.
In entrambi i casi, però, l’obiettivo rimane lo stesso: quello di garantire continuità economica a chi resta. In fondo, il dolore della perdita è una questione spinosa e privata… ma è più semplice elaborare il lutto, se non sussistono grattacapi economici tali da compromettere ulteriormente la serenità di chi lo affronta.
Pensione di reversibilità: a chi spetta
I beneficiari principali della pensione di reversibilità sono, come anticipato, il coniuge o la parte dell’unione civile, i figli minorenni, gli studenti fino ai 26 anni o inabili al lavoro, e in alcuni casi i genitori e i fratelli (celibi o nubili) a carico.
Molti, però, non sanno di averne diritto: ad esempio, un figlio universitario convivente oppure un genitore ultra 65enne senza reddito possono rientrare negli aventi diritto. L’importo della reversibilità dipende generalmente dalla pensione precedentemente percepita dal defunto, ma anche dalla composizione del nucleo familiare. Un coniuge può ricevere circa il 60% di tale cifra, percentuale che sale all’80% se all’equazione si aggiunge un figlio, e che arriva al 100% qualora i figli siano due o più. Come in molte altre prestazioni INPS, la pensione di reversibilità viene accreditata mensilmente, e per richiederla è possibile accedere al portale online dell’istituto, presentare domanda al Contact Center INPS oppure avviare la domanda tramite un patronato. In alcuni casi, però, il tempo si rivela tiranno, e può addirittura far decadere ogni diritto dei familiari superstiti.

Attenzione alle tempistiche
Lo stabilisce l’ordinanza n. 23352/2025 della Corte di Cassazione: il diritto alla pensione di reversibilità va in prescrizione dopo 10 anni dalla morte del pensionato. Se la domanda arriva troppo tardi, infatti, l’INPS può rifiutare l’erogazione del sussidio. Per evitare di perdere il diritto è fondamentale presentare la domanda tempestivamente, verificare di essere in possesso di tutti i requisiti e tenere aggiornati i propri dati anagrafici e reddituali.
Altri motivi di rifiuto, in effetti, includono l’assenza dei requisiti di convivenza o di carico economico, ma anche le eventuali nuove nozze del coniuge rimasto in vita.
