Tari ADDIO: ufficiale, da questo mese non la devi pagare, basta che vai al Comune e firmi questo atto
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Se l’atto è prescritto, basta un’istanza al Comune: Ecco la procedura per richiedere l’esonero dalla TARI scaduta e i termini da rispettare
Il sistema fiscale italiano è da tempo oggetto di dibattito per la sua complessità e, soprattutto, per l’elevato livello di pressione fiscale che grava su cittadini e imprese.
Le imposte e i tributi, sia a livello statale che locale, rappresentano una parte significativa delle uscite per la maggior parte delle famiglie. Tasse dirette, imposte sui consumi e tributi locali coesistono in un mosaico che spesso rende difficile la piena comprensione degli obblighi e delle scadenze.
La pressione fiscale elevata è spesso vista come un freno alla crescita economica e un elemento che erode il potere d’acquisto, rendendo ogni possibile alleggerimento, anche se legato a specifiche condizioni, una notizia di grande interesse pubblico.
In particolare, oggi, parliamo della Tassa sui Rifiuti (TARI), un tributo di primaria importanza per i Comuni, poiché è destinato a finanziare il servizio essenziale di raccolta e smaltimento dei rifiuti.
La prescrizione del Tributo
La TARI è l’imposta che ricade su chiunque occupi o detenga, a qualsiasi titolo, locali e aree scoperte che siano idonee a produrre rifiuti urbani. Nonostante la Tassa sui Rifiuti sia una delle imposte comunali più cruciali, esiste una possibilità concreta, sebbene legata a specifiche procedure, per non doversi più preoccupare del suo versamento. Ti basta andare in Comune e firmare dei moduli.
La chiave di volta è la prescrizione del tributo. Dopo un periodo di cinque anni dall’ultima richiesta di pagamento o dall’atto impositivo, la Tassa sui Rifiuti cade in prescrizione, e il Comune perde il diritto di esigere il proprio tributo. Di conseguenza, il contribuente non è più obbligato a versare la somma.

Addio TARI? La “Firma” per l’esonero
Per ottenere l’annullamento della tassa non pagata, il contribuente deve recarsi presso gli uffici del Comune di residenza e sottoscrivere la documentazione necessaria, avviando e completando con successo una procedura amministrativa che possa riconoscergli l’annullamento del tributo. Nello specifico poi, la “firma” che annulla il pagamento della TARI è legata alla presentazione di un’istanza di autotutela al Comune.
Infatti, come riportato da “Mandamentonotizie.it”, esiste il rischio che la prescrizione venga interrotta dall’avvio di una procedura giudiziaria, prolungando i tempi di decadenza da 5 a 10 anni. Per cautelarsi da questo scenario, è fondamentale presentare l’istanza di autotutela al Comune entro 60 giorni dal ricevimento di un avviso di pagamento contestato. Solo in questo modo si può evitare di pagare la TARI.
