“Non hai pagato i debiti? Non ti preoccupare, ci pensa mamma-Meloni”: sì alla ROTTAMAZIONE 5, pure chi ha aderito e non pagato nulla ora si salva
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Meloni non distingue: la Rottamazione 5 salva pure chi ha già fallito le sanatorie precedenti. Minata la deterrenza
Il Governo guidato da Giorgia Meloni si è insediato con l’impegno di rilanciare l’economia attraverso politiche che, nelle intenzioni, avrebbero dovuto conciliare rigore di bilancio con un approccio di sostegno a famiglie e imprese.
Le politiche economiche del primo biennio hanno oscillato tra la necessità di mantenere i conti pubblici sotto controllo, specialmente in un contesto di tassi di interesse elevati e inflazione, e la volontà di attuare misure bandiera per la propria base elettorale.
In quest’ottica si inseriscono diverse iniziative di “pace fiscale” e sanatoria, volte a svuotare il magazzino dei debiti incagliati in gestione alla riscossione.
Nonostante le dichiarazioni iniziali di voler operare una discontinuità con le pratiche del passato, puntando a una maggiore “fedeltà fiscale” e a una separazione netta tra i “meritevoli” e i “furbetti”, i fatti sembrano delineare un percorso di sostanziale continuità con le precedenti esecuzioni.
Rottamazione 5: Il Governo salva i recidivi
L’ultima manovra di bilancio, in particolare, include una misura che, pur promossa come strumento di semplificazione e rientro, rischia di premiare la recidiva e minare la deterrenza. Il governo Meloni, nonostante gli impegni iniziali di rigore, infila in manovra la quinta rottamazione delle cartelle esattoriali.
Questa misura, voluta in particolare dal vicepremier Matteo Salvini e di fatto avallata dal Ministro dell’Economia Giorgetti, estende i benefici anche ai recidivi: circa due milioni di contribuenti che avevano già aderito a precedenti sanatorie e poi avevano smesso di pagare le rate. Di fatto, l’unica limitazione prevista esclude i debiti derivanti da accertamenti esecutivi, ma si tratta di una porzione estremamente ridotta, circa l’un per cento, del totale dei crediti in carico.

Debito light e rate fino a nove anni
La sanatoria prevede la cancellazione di sanzioni, interessi, aggio e mora, lasciando da pagare il solo capitale, con l’eccezione delle multe stradali. Le condizioni sono rese ancora più vantaggiose rispetto al passato: i debiti possono essere dilazionati fino a nove anni (54 rate bimestrali) e la soglia di tolleranza per il mancato pagamento è aumentata, con la decadenza che scatta solo dopo l’omissione di due rate, anche non consecutive.
Questa estrema flessibilità e, soprattutto, la riapertura della possibilità di sanare i debiti anche per coloro che erano decaduti dalla rottamazione precedente, rischiano di minare la fedeltà fiscale, alimentando l’aspettativa di futuri condoni, un rischio già denunciato e inascoltato dalla Corte dei Conti e dall’Ufficio parlamentare di bilancio.
