Nuovo stop al ponte sullo Stretto | la Corte dei conti boccia un altro decreto chiave: cosa rischia il progetto simbolo
Salvini @ansa, automobilismodepoca
Un nuovo blocco amministrativo rimette tutto in discussione e rallenta ancora una volta la tabella di marcia del ponte più controverso d’Italia.
Il progetto del ponte sullo Stretto torna a fermarsi, inciampando in un altro passaggio tecnico che rischia di allungare ulteriormente i tempi. Il recente giudizio della Corte dei conti su un decreto fondamentale per la sua attuazione ha creato un nuovo punto di frizione, in un percorso già segnato da rinvii, ripensamenti e verifiche continue. Una storia che sembra procedere a scatti, senza mai trovare un vero slancio definitivo.
Questo ennesimo stop apre un’altra fase di incertezza, spingendo a riconsiderare non solo la portata economica dell’opera, ma anche la tenuta del percorso amministrativo che dovrebbe sostenerla. Le valutazioni tecniche e contabili si stanno dimostrando un ostacolo tanto pesante quanto le difficoltà ingegneristiche, riportando l’intero progetto in una zona grigia fatta di attese e verifiche.
Nuova frenata
Secondo Il Post, la Corte dei conti ha bocciato un decreto considerato essenziale per la fase di avanzamento del progetto, giudicandolo privo di alcuni elementi indispensabili ai fini della copertura e della corretta programmazione economica. Una decisione che non annulla il ponte, ma ne blocca un passaggio cruciale, imponendo al governo di tornare sul dossier e correggere le parti ritenute insufficienti. Il controllo contabile, in questo caso, non è una semplice formalità, ma una garanzia che le operazioni finanziarie siano compatibili con i vincoli pubblici e con la dimensione dell’investimento.
Il Post ricorda inoltre che il provvedimento contestato rientra in un insieme più ampio di atti necessari per far procedere la macchina amministrativa: se uno dei tasselli viene respinto, l’intero mosaico rallenta inevitabilmente. È questa la ragione per cui la notizia pesa più di quanto possa sembrare, perché impone una revisione immediata e rinvia l’avvio di fasi che erano già calendarizzate.

I rischi per la tabella di marcia e per l’intero progetto
Il nuovo stop non significa che il ponte sia destinato a non realizzarsi, ma mette in luce una fragilità di fondo: l’opera vive in un equilibrio delicatissimo, dove ogni passaggio tecnico può diventare un potenziale ostacolo. La Corte dei conti non entra nel merito dell’utilità dell’infrastruttura, ma pretende che i conti tornino e che gli atti amministrativi siano inattaccabili. Senza questi requisiti, il percorso non può proseguire.
L’effetto immediato è un ulteriore slittamento dei tempi, che si somma ai ritardi accumulati negli ultimi mesi. Questo rallentamento potrebbe anche generare nuove tensioni tra livelli istituzionali, oltre a far lievitare i costi e complicare la pianificazione delle opere preliminari. Il ponte sullo Stretto resta un progetto simbolo e divisivo, ma oggi soprattutto un’opera sospesa: in attesa di correzioni, verifiche e di un via libera che continua a non essere definitivo.
