Tassazione cripto e investimenti: nella prossima manovra in arrivo uno “sgambetto” per chi guadagna in digitale | preparati al peggio
Crypto @pexels, fsi
La prossima manovra potrebbe introdurre un inasprimento delle tasse su criptovalute e investimenti digitali, colpendo soprattutto chi opera online.
Il mondo degli investimenti digitali vive in un equilibrio delicato: da un lato tecnologia, innovazione e guadagni immediati, dall’altro regole fiscali che cercano di tenere il passo con una realtà in continuo movimento. Nella prossima manovra economica potrebbero arrivare novità che non faranno piacere a chi investe in cripto, token, strumenti digitali e piattaforme di trading. L’idea è quella di rafforzare il gettito fiscale proprio dove negli ultimi anni si sono registrati volumi sempre più importanti.
Chi ha puntato sugli asset digitali sa quanto sia complesso orientarsi tra aliquote diverse, plusvalenze, dichiarazioni da presentare e norme che cambiano con rapidità. L’ipotesi di una stretta è quindi tutt’altro che remota. E riguarda soprattutto chi ha ottenuto guadagni significativi grazie alla crescita del mercato nelle ultime stagioni.
Cosa potrebbe cambiare con la nuova manovra
Uno degli interventi più discussi riguarda l’aumento della tassazione sulle plusvalenze generate da criptovalute e strumenti digitali. L’obiettivo è quello di uniformare, o addirittura superare, l’aliquota prevista per gli altri strumenti finanziari tradizionali. Questo renderebbe più oneroso incassare profitti e obbligherebbe molti investitori a rivedere la propria strategia.
Si parla anche di un irrigidimento delle soglie per considerare occasionali o abituali le operazioni effettuate sulle piattaforme di trading. Chi supera determinati volumi potrebbe essere trattato come un vero e proprio operatore professionale, con obblighi fiscali più rigidi e controlli più frequenti. Un cambiamento che rischia di colpire anche piccoli investitori che semplicemente operano con costanza.

Perché la stretta colpisce soprattutto chi guadagna in digitale
La spinta alla revisione arriva da due fattori: il boom delle transazioni in cripto e la difficoltà di controllare un settore in cui i movimenti avvengono spesso su piattaforme internazionali. Il legislatore vede negli asset digitali una fonte di gettito ancora poco esplorata e, allo stesso tempo, un terreno in cui aumentare la trasparenza potrebbe portare più risorse nelle casse pubbliche.
Per gli investitori ciò significa dover fare attenzione non solo ai mercati ma anche ai cambiamenti normativi. La manovra potrebbe rappresentare uno spartiacque: più tasse, più controlli e una gestione più complessa dei guadagni. Prepararsi per tempo diventa fondamentale per evitare brutte sorprese e per continuare a muoversi nel mondo digitale con consapevolezza e strategie aggiornate.
