Il tanto discusso “Superbollo” resta in vigore anche nel 2026 | prendono ai ricchi ma per dare a chi?

Attenzione a guidare auto non tue

Bollo auto (foto Pixabay) - Fsi.it

Niente abolizione per il 2026: il Superbollo continua a colpire le auto più potenti, mentre il governo valuta solo lievi ritocchi senza rivoluzioni. E i proprietari protestano.

Il tema è tornato sul tavolo della politica, ma l’esito — almeno per ora — non cambia. Il Superbollo, l’addizionale erariale che colpisce i veicoli con potenza superiore ai 185 kW, resterà in vigore anche nel 2026. A confermarlo sono fonti del Ministero dell’Economia, che smentiscono le ipotesi di abolizione circolate negli ultimi mesi. La misura, pensata per tassare i possessori di auto di fascia alta, continua a rappresentare una voce stabile di entrata per lo Stato, nonostante un gettito in calo negli ultimi anni.

L’idea di eliminarlo, rilanciata più volte da associazioni di categoria e appassionati di motori, si scontra con i vincoli di bilancio. Secondo i tecnici ministeriali, rinunciare al Superbollo significherebbe rinunciare a decine di milioni di euro, risorse difficili da rimpiazzare nella manovra economica. Il risultato è una conferma di fatto: anche nel 2026 si pagherà l’addizionale, seppur con alcune possibili modifiche minori in fase di definizione.

Chi paga davvero e perché la tassa è così contestata

Il Superbollo si applica a tutte le auto che superano i 185 kW, con una maggiorazione proporzionale alla potenza eccedente. I modelli più colpiti sono berline sportive, SUV premium e vetture di lusso, spesso acquistate da professionisti e imprenditori. La tassa diminuisce progressivamente con l’anzianità del veicolo, fino ad annullarsi dopo vent’anni, ma per molti proprietari resta comunque un balzello pesante e poco giustificato.

Una delle critiche più frequenti riguarda l’aspetto competitivo: secondo gli operatori del settore, il Superbollo scoraggia l’acquisto di auto ad alte prestazioni e spinge molti clienti a rivolgersi al mercato estero, causando un calo delle immatricolazioni in Italia. Anche gli appassionati sostengono che la tassa non incentivi la sostenibilità, poiché colpisce la potenza e non le emissioni, penalizzando allo stesso modo veicoli più ecologici ma molto performanti.

Salvadanaio con dentro monete euro e un'auto giocattolo
Bollo auto 2025/2026 – fsi.it

Le ipotesi del governo e gli scenari per il 2026

Nonostante la conferma della misura, il governo sta valutando alcune correzioni, come l’aggiornamento delle soglie di potenza o la riduzione graduale dell’addizionale per i veicoli più moderni con basse emissioni. L’obiettivo sarebbe rendere la tassa più coerente con la transizione ecologica, senza però intaccare il gettito complessivo. Una soluzione che, secondo alcuni esperti, potrebbe riallineare il tributo agli standard europei.

Le associazioni dei consumatori, dal canto loro, chiedono maggiore trasparenza nell’utilizzo dei fondi e una revisione complessiva delle tasse automobilistiche. Il malcontento cresce anche tra i concessionari, che temono un ulteriore rallentamento delle vendite nel segmento premium. In un contesto di incertezza economica e di crescente attenzione ai costi, il Superbollo del 2026 si conferma dunque una tassa che “prende ai ricchi”, ma che continua a generare dibattito. E mentre la riforma resta in sospeso, gli automobilisti più appassionati dovranno ancora fare i conti con una delle imposte più indigeste del panorama italiano.