Dal Superbonus al Supertaglio | stop a incentivi e barriere architettoniche: cosa resta e cosa sparisce

Invasione di insetti in casa - Fsi.it

Finita l'epoca dei superbonus? - Fsi.it (Fonte Pexels)

Il 2025 segna la fine dell’era dei grandi bonus edilizi: il Superbonus lascia spazio a un sistema più selettivo di detrazioni e contributi, con tagli mirati anche agli interventi per l’abbattimento delle barriere architettoniche.

Dopo anni di espansione e spese record, il governo ha deciso di ridisegnare il quadro degli incentivi per la casa. La legge di bilancio introduce una nuova stagione, improntata alla sostenibilità dei conti pubblici e alla razionalizzazione delle agevolazioni. Il Superbonus, che aveva garantito detrazioni fino al 110%, viene sostituito da un insieme di misure più contenute, mirate solo a specifici interventi di efficienza energetica e sicurezza sismica.

Secondo il Ministero dell’Economia e delle Finanze, la revisione si è resa necessaria per evitare ulteriori squilibri di bilancio e concentrare le risorse su famiglie a basso reddito e condomìni con reali esigenze strutturali. Tuttavia, la stretta coinvolge anche altri bonus molto utilizzati, come quello per l’eliminazione delle barriere architettoniche, che subirà una profonda riduzione dal 2026.

Bonus ridotti e nuovi requisiti di accesso

Il nuovo sistema introduce aliquote di detrazione più basse ma uniformi. Il Superbonus è sceso definitivamente al 70% nel 2025, con ulteriori limiti sulla cessione del credito e lo sconto in fattura, ormai riservati a casi specifici di edilizia pubblica o emergenziale. Il bonus barriere architettoniche, finora al 75%, sarà prorogato solo per interventi già avviati o deliberati entro fine anno, mentre dal 2026 passerà al 50%, equiparandosi alle normali detrazioni per ristrutturazione.

Restano invece attivi i bonus minori, come quelli per il risparmio energetico, le caldaie a condensazione e gli infissi, ma con tetti di spesa più bassi e requisiti ISEE più stringenti. Per le famiglie con redditi medio-bassi è previsto un fondo di garanzia per favorire l’accesso ai prestiti destinati alla riqualificazione della prima casa, una misura pensata per non penalizzare chi non dispone di liquidità immediata.

Il bonus inclusione da 500 euro
Superbonus, cosa è rimasto? (Fonte: Canva) – www.fsi.it

Dalla spinta alla prudenza: un cambio di rotta politico ed economico

Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha definito la nuova fase come un “riequilibrio necessario”, volto a contenere i costi ma anche a responsabilizzare il settore edilizio. Le imprese dovranno ora adattarsi a un mercato meno drogato dagli incentivi, basato su lavori più sostenibili e pianificati. La logica del “tutto gratis” lascia spazio a quella della qualità e dell’efficienza reale, con maggiori controlli e tempi di rimborso più certi.

Molti operatori, però, temono un rallentamento del comparto costruzioni e una possibile frenata nella riqualificazione del patrimonio immobiliare. Le associazioni di categoria chiedono che almeno gli interventi per l’accessibilità vengano tutelati, considerandoli un investimento sociale più che una spesa. In attesa dei decreti attuativi, è chiaro che dal 2026 la casa tornerà a essere un bene da migliorare con risorse più limitate e maggiore programmazione. Il “Supertaglio” segna così la fine di una stagione straordinaria, ma anche l’inizio di un approccio più sobrio e realistico alla politica degli incentivi edilizi.