Bye-bye SPID: fine corsa, partito il rinnovo obbligatorio I Ora per identificarci dobbiamo ripartire da zero
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Addio SPID. Dal 2026, cambia l’identità digitale degli italiani: si sposterà tutta su un’unica piattaforma: più sicura, più immediata
Il Sistema Pubblico di Identità Digitale, noto con l’acronimo SPID, non è stato solo uno strumento, ma una vera e propria rivoluzione burocratica.
Nato con l’obiettivo di semplificare l’accesso dei cittadini ai servizi online della Pubblica Amministrazione (PA), lo SPID ha rappresentato un pilastro fondamentale nell’agenda digitale italiana.
Lanciato ufficialmente nel 2016, dopo un lungo periodo di gestazione normativa, lo SPID si è affermato come l’unica chiave per interagire digitalmente con enti come l’INPS, l’Agenzia delle Entrate, i Comuni e la Sanità.
Ha consentito di consultare il fascicolo sanitario elettronico, pagare tasse universitarie, richiedere bonus e accedere a una miriade di servizi, superando la frammentazione dei precedenti sistemi di login e rendendo le operazioni quotidiane più accessibili, veloci e sicure.
Quando e come sarà sostituito lo SPID
La decisione era nell’aria da tempo, ma ora è arrivata la conferma ufficiale: lo SPID sarà gradualmente sostituito dalla Carta d’Identità Elettronica (CIE), con la transizione completa prevista entro il 2026. Infatti, già da mesi il governo lavora per rendere la CIE il fulcro dell’identità digitale italiana. L’obiettivo è quello di centralizzare l’autenticazione dei cittadini in un unico strumento gestito direttamente dallo Stato, riducendo la dipendenza dai provider privati che oggi gestiscono lo SPID.
Il rapporto tra lo Stato e questi gestori è stato spesso complesso, con questioni legate a costi di mantenimento, sicurezza e interoperabilità. Con la CIE, invece, la gestione sarà interamente pubblica e il controllo dei dati più diretto.

Prepararsi al cambiamento: I passi necessari
Per non farsi trovare impreparati, i cittadini dovranno adottare alcuni accorgimenti. Il primo passo è assicurarsi di avere una Carta d’Identità Elettronica attiva. Se si possiede ancora la versione cartacea, è opportuno prenotare per tempo il rinnovo presso il proprio Comune di residenza. In secondo luogo, è importante controllare che lo smartphone sia dotato di tecnologia NFC, necessaria per leggere il chip elettronico della CIE e completare l’autenticazione.
Un altro elemento fondamentale sarà l’app IO, che diventerà il vero centro dell’identità digitale a partire dal 2026. In questa direzione va anche lo sviluppo dell’IT Wallet, una funzione dell’app IO che permetterà di conservare sul telefono non solo la propria identità, ma anche documenti come la patente di guida, la tessera sanitaria e altri titoli ufficiali. Chi preferisce utilizzare il computer potrà considerare l’acquisto di un lettore smart card, utile per autenticarsi da desktop con la CIE.
