ASSEGNO INPS SENZA CONTRIBUTI: 535 euro subito I Sconfitta la povertà, basta fare domanda, garantisce lo Stato
Assegno INPS senza contributi - Fsi.it (Fonte Pixabay)
Pochissime persone ne sono a conoscenza, ma l’INPS ha varato una misura assistenziale ad hoc per chi ha contributi troppo bassi per la pensione ordinaria.
Nonostante diverse proposte politiche e l’inevitabile furor di popolo, negli ultimi decenni l’età pensionabile è stata soggetta a un costante innalzamento.
Si lavora sempre di più (e più a lungo), ma in di contro l’INPS sembra manifestare di anno in anno nuovi segni di cedimento strutturale. Nel 2025, ad esempio, per accedere alla pensione di vecchiaia è necessario aver compiuto 67 anni, un requisito che riflette l’aumento dell’aspettativa di vita, ma anche la necessità di sostenere un sistema previdenziale decisamente sotto pressione.
Uno scenario che, sebbene complicato anche per chi ha già alle spalle una ragguardevole carriera lavorativa, si aggrava ulteriormente per le nuove generazioni, spesso costrette a compiere percorsi discontinui e precari, con contratti a termine, part-time ballerini e carriere frammentate e segnate dall’incertezza.
A peggiorare il quadro, purtroppo, anche l’avvento dell’Intelligenza Artificiale e la crescente automazione in molti settori, due eventualità che stanno minacciando numerosi impieghi tradizionali, dai ruoli amministrativi allo smistamento merci. E cumulare contributi utili alla pensione, purtroppo, si rivela sempre più una sorta di umiliante e grottesca caccia al tesoro.
Contributi insufficienti: le opzioni a disposizione
Per accedere alla pensione di vecchiaia nel 2025 è necessario, oltre all’età anagrafica di 67 anni, aver maturato almeno 20 anni di contributi. Chi non raggiunge tale soglia resta escluso dalla pensione ordinaria, nonostante l’età avanzata.
Certo, esistono anche alcune forme di pensionamento anticipato, come l’APE Sociale o la pensione per i lavori usuranti o precoci, ma anche in quel caso sono richiesti dei requisiti stringenti in materia di contributi. Ma cosa succede a chi non ha avuto la possibilità di versarne a sufficienza, come nel caso di molte casalinghe o lavoratori precari? In questo contesto, l’assegno sociale rappresenta un punto di svolta: ecco in cosa consiste, chi ne ha diritto e come accedere al sussidio.

L’assegno sociale
Per assegno sociale si fa riferimento a una prestazione assistenziale erogata direttamente dall’INPS, introdotta nel lontano 1996 in sostituzione della precedente pensione sociale. Non si basa, infatti, sui contributi versati, ma piuttosto sulla condizione economica del richiedente. Nel 2025, l’importo mensile ammonta a 538,69 euro (buone notizie: nel 2024, era pari a 534,40 euro), per un totale annuo di 7.002,97 euro, distribuiti in 13 mensilità. Una somma certamente non ingente, ma che può fare la differenza tra la miseria e uno stile di vita dignitoso.
Per accedere a questa misura, è necessario aver compiuto i 67 anni, essere cittadini italiani (ma anche comunitari o extracomunitari, purché in possesso di un permesso di soggiorno UE a lungo termine), risiedere stabilmente in Italia da almeno 10 anni e avere un reddito personale annuo inferiore a 7.002,97 euro. Se coniugati, invece, il reddito familiare non deve superare i 14.005,94 euro. La domanda può essere semplicemente presentata online sul sito ufficiale dell’INPS, ma attenzione: l’assegno non è reversibile ai familiari, e viene automaticamente sospeso qualora il beneficiario soggiorni all’estero per più di 30 giorni consecutivi.
