“Non lavoro, non faccio niente, e ogni mese mi pagano più di un operaio che fa otto ore in fabbrica.”: NULLATENTE DISOCCUPATO, ti danno 1500 euro per legge I Basta una firma
Caffè a lavoro - Fsi.it (Fonte Pexels)
“Non lavoro, non faccio niente, e ogni mese mi pagano più di un operaio che fa otto ore in fabbrica.”: nullatenente disoccupato, ti danno 1500 euro per legge. Basta una firma e incassi senza neppure alzarti dal divano.
Una frase che fa discutere, che fa arrabbiare, e che al tempo stesso apre un enorme dibattito sociale e politico. È il simbolo di un paradosso tutto italiano.
Un ambito in cui c’è chi si spacca la schiena ogni giorno per portare a casa uno stipendio modesto, e chi invece riesce — in maniera del tutto legale, almeno sulla carta — a percepire somme anche più alte, senza muovere un dito.
Ma com’è possibile? In realtà, le situazioni dietro a frasi come questa sono spesso complesse e variegate. Alcuni casi riguardano persone che dichiarano ‘difficoltà’.
E per questo ricevono sussidi statali o assegni di assistenza (come la pensione minima, l’assegno di invalidità o il reddito di cittadinanza, quando ancora esisteva in forma piena).
Non fa niente, non lavora e non lo cerca neppure: e guadagna più di te
Altri casi, invece, nascondono vere e proprie furbizie, situazioni al limite della truffa o dello sfruttamento delle pieghe burocratiche di un sistema che, pur volendo aiutare chi è davvero in difficoltà, finisce a volte per premiare anche chi non ne avrebbe alcun diritto.
Il principio alla base di ogni misura di sostegno economico dovrebbe essere semplice: aiutare chi ha bisogno, non chi si approfitta del sistema. Tuttavia, controlli deboli, lentezze amministrative e la complessità delle norme rendono difficile distinguere i casi veri da quelli falsi. E così capita che alcuni cittadini, pur lavorando duramente e pagando le tasse, vedano con rabbia che altri vivono comodamente senza alcuno sforzo, alimentando un senso di ingiustizia sociale.

Come fanno a incassare così tanto dal nulla
D’altra parte, non si può nemmeno ignorare che esistono persone che non possono lavorare davvero: chi ha problemi di salute, chi vive situazioni familiari difficili, chi non trova occupazione per cause indipendenti dalla propria volontà. Ed è giusto che lo Stato si prenda cura di loro. L’indennità di disoccupazione, oggi conosciuta come NASpI (Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego), è ad esempio un sostegno economico destinato ai lavoratori dipendenti che perdono involontariamente il lavoro. Ma quanto si guadagna, in media, con la disoccupazione?
L’importo della NASpI non è fisso, ma varia in base alla retribuzione percepita nei quattro anni precedenti alla fine del rapporto di lavoro. In generale, l’assegno mensile corrisponde al 75% della retribuzione media mensile, fino a un importo massimo stabilito annualmente dall’INPS. Nel 2025, il massimale si aggira intorno ai 1.550 euro al mese, ma solo chi aveva stipendi elevati può raggiungere tale cifra. La NASpI viene corrisposta per un periodo massimo pari alla metà delle settimane lavorate negli ultimi quattro anni.
