“Senti freddo? Non me ne importa nulla: spegni l’aria calda o sono 444 euro di multa”: pazzesco, ti fanno morire di freddo, o geli, o ti si freddano le tasche
Coppia infreddolita - Fsi.it (Fonte Pixabay)
Ma esiste davvero una specifica legge che ti vieta di accendere l’aria calda? A quanto pare, sì. Ecco quando (e perché) dovrai rassegnarti a stare al freddo.
Come ogni anno, anche questo autunno è giunto il momento di affrontare un dilemma ricorrente: “Lo accendo, il riscaldamento?“.
Molti italiani, in particolare coloro che abitano al Nord, temporeggiano fino alle prime gelate, nel tentativo di risparmiare quanto più possibile sulla temibile bolletta del gas, le cui tariffe sono ultimamente schizzate alle stelle.
Altri, invece, sfidano la sorte e ruotano con baldanza la manopola del termostato, determinati a godersi la propria permanenza in casa nel modo più confortevole possibile.
Una cosa è certa, però: che si rimandi la fatidica accensione di termosifoni e stufe, oppure no, sta per arrivare il periodo più freddo del 2025, e ognuno sta già pensando alle strategie da adottare per resistere alle temperature invernali senza intaccare eccessivamente il budget familiare. Ma se ti dicessi che esiste una specifica legge che vieta l’accensione del riscaldamento?
Immagina… puoi
Pensa a questo scenario. Sei in casa, hai tutto ciò che ti serve per trascorrere una giornata all’insegna della tranquillità… ma ti ritrovi a battere i denti in modo incontrollabile. Farsi la doccia in un bagno gelido è un’ipotesi da scartare, e sei costretto a poltrire sul divano sotto strati di coperte e plaid, ricorrendo persino all’intramontabile borsa dell’acqua calda nel tentativo di scaldarti. Fa talmente freddo che fatichi persino a raggiungere il frigo e i fornelli, e – a sorpresa – quasi rimpiangi la soffocante afa estiva.
C’è una buona notizia: nessuno può vietarti l’uso del riscaldamento domestico, purché tu abbia cura di attivarlo secondo quanto previsto dalle ordinanze comunali e regionali, ed evitando di impostare temperature caraibiche. Il problema, invece, si pone quando sei alla guida di un veicolo. Le automobili sono micro-cosmi spesso esposti alle intemperie e ai climi più rigidi dell’anno, e in inverno la tentazione di riscaldare l’abitacolo si traduce, banalmente, in una necessità. Eppure, la legge parla chiaro: in determinate circostanze, l’uso del riscaldamento in auto è assolutamente proibito.

Stop al riscaldamento in auto?
Il Codice della Strada impone limiti precisi: l’articolo 157, comma 7-bis, vieta di lasciare il motore acceso durante la sosta al solo scopo di mantenere attivo l’impianto di condizionamento (d’estate) e il riscaldamento (in inverno). Si tratta di una norma pensata per ridurre l’inquinamento ambientale, ma a questo punto occorre operare una distinzione tra sosta e fermata.
La prima è una sospensione prolungata della marcia (ad esempio, quando si parcheggia), mentre la seconda consiste in una pausa breve, come quando ci si ferma per far salire o scendere un passeggero. Il divieto in esame riguarda esclusivamente la sosta: se si lascia l’auto con il motore acceso per scaldare l’abitacolo, si rischia infatti una sanzione amministrativa che va da 223 a 444 euro. Molto meglio scendere, fare quattro passi e riparare temporaneamente in un bar!
