Gli autovelox sono da vecchi: ora ti MULTIAMO CON LA AI, Ed è solo l’inizio I Il Governo sgancia i trappoloni, ora non puoi scappare più

Nuovi autovelox con Intelligenza Artificiale - Fsi.it

Nuovi autovelox con Intelligenza Artificiale - Fsi.it (Fonte Leonardo AI)

L’Intelligenza Artificiale approda ufficialmente anche sulle strade italiane: da oggi anche la più piccola infrazione non passerà inosservata.

Nell’ultimo decennio, al pari di molti altri Paesi europei, gli autovelox in Italia sono diventati una presenza tanto costante quanto ansiogena sulla rete stradale della penisola.

Per chi non lo sapesse, infatti, sono circa 11.000 i dispositivi installati da Nord a Sud, tra statali, provinciali e centri urbani. Progettati in origine per implementare la sicurezza degli utenti della strada, sono però spesso percepiti dalla popolazione come strumenti atti a rimpinguare le casse comunali e statali.

In molti casi, infatti, i rilevatori sono piazzati in punti strategici e quasi invisibili, mentre la segnaletica risulta carente, o installata in modo da essere riconoscibile solo nelle immediate vicinanze degli autovelox.

Inoltre, molti di essi sono stati recentemente dichiarati illegittimi dai Tribunali per mancata omologazione o per installazioni non conformi, dando così adito alla possibilità di effettuare dei ricorsi in extremis. Altri ancora sono finiti nel mirino dell’opinione pubblica in seguito a malfunzionamenti clamorosi, come l’assegnazione di multe a veicoli fermi o addirittura ai pedoni. Il sospetto che dietro agli autovelox ci sia un corposo business, in sostanza, non fa che esacerbare la diffidenza degli automobilisti… E dal 2026, purtroppo, la situazione è destinata a complicarsi ulteriormente, complice l’impiego di una nuova tecnologia che sfrutta l’Intelligenza Artificiale.

L’Intelligenza Artificiale approda su strada

Se ne parla da tempo: in pochi mesi, l’Intelligenza Artificiale potrebbe rivoluzionare la sorveglianza stradale con nuovi sistemi di riconoscimento automatico delle targhe, e persino con analisi predittive dei comportamenti pericolosi alla guida. Senza dimenticare la possibilità di incrociare automaticamente i dati assicurativi e fiscali dei conducenti sottoposti ai controlli.

Un’arma potente, certo, ma che solleva nuovi interrogativi su temi scottanti come privacy, trasparenza e proporzionalità… perché la linea tra sicurezza e sorveglianza, oggi, appare più sottile che mai. Ad ogni modo, le Istituzioni avrebbero già individuato i due nuovi strumenti per monitorare le strade italiane in tempo reale, due dispositivi di ultima generazione che dal 2026 diventeranno con ogni probabilità lo spauracchio di chi è in sella o al volante.

Control room - Fsi.it
Control room – Fsi.it (Fonte Pixabay)

L’introduzione di Navigard e SafeDrive

Dal 2026 Navigard diventerà l’angelo custode digitale delle autostrade italiane. Si tratta di un sofisticato sistema che fonde tutor e autovelox in un’unica tecnologia intelligente che, grazie a radar, sensori, telecamere HD e algoritmi predittivi, sarà in grado di rilevare in tempo reale non solo la velocità media dei veicoli, ma anche i sorpassi pericolosi, la marcia contromano, gli ostacoli sulla carreggiata e i camion fuori norma. Tutti questi dati verranno veicolati in un’apposita control room centralizzata, pronta a intervenire in caso di infrazioni o di emergenze.

Nelle città, invece, subentrerà l’avanguardistico SafeDrive, ovvero l’evoluzione urbana degli autovelox. Il suo occhio elettronico, potenziato da LED a infrarossi e dall’Intelligenza Artificiale, riconosce chi supera i limiti, chi guida senza cintura di sicurezza e chi usa furtivamente lo smartphone al volante, elaborando le targhe tramite OCR ma oscurando i volti per tutelare la privacy di conducente e passeggeri. Almeno su carta. Secondo la roadmap, entrambi i sistemi saranno attivi su alcune tratte e centri urbani già a partire dai primi mesi del 2026: guidatore avvisato, mezzo salvato!