Assegno di inclusione, ultime due mensilità e poi addio: inizia il conto alla rovescia, tieniti i soldi da parte, è meglio

La fine dell'Assegno di Inclusione

La fine dell'Assegno di Inclusione (Fonte: Canva) - www.fsi.it

Cosa vuol dire che i cittadini dovranno dire addio all’Assegno di Inclusione, dopo queste ultime due mensilità? È scattato veramente il conto alla rovescia?

La vita ci mette spesso di fronte a imprevisti che esulano dal nostro controllo: una malattia, la perdita di una persona cara, la mancanza di lavoro e così via. Purtroppo queste cose possono sempre succedere, per questo bisognerebbe provare a risparmiare il più possibile in modo da avere sempre un Piano B.

C’è addirittura chi adotta uno schema ben preciso per poter risparmiare “il metodo del 50-30-20”: dove il 50% dello stipendio andrà usato soltanto per fare la spesa, pagare le bollette, il mutuo o l’affitto e così via; il 30% da utilizzare per hobby e divertimento, come uscire con gli amici e infine il 20% è la cifra che tutti dovremmo mettere via per trovarci in anzianità un gruzzoletto da parte da integrare alla pensione.

Quando però ci si trova all’improvviso con un reddito basso, i vari bonus messi a disposizione per le categorie fragile potrebbero fare al caso vostro. Tra questi è impossibile non citare l’Assegno di Inclusione, il cui sostentamento aiuta svariati cittadini.

Eppure sono molti che hanno appreso questa notizia con apprensione poiché queste potrebbero essere le ultime due mensilità. Ma cosa vuol dire di preciso? Facciamo chiarezza in merito al conto alla rovescia.

Assegno di Inclusione: chi può averlo

Prima di parlare del fulcro del nostro articolo, dobbiamo fare un passo indietro e parlare in linea generale dell’Assegno di Inclusione: cos’è e chi può averlo. Dunque, l’ADI è la misura nazionale che è stata introdotta a partire dal 1° gennaio 2024, il cui obbiettivo è quello non solo di fornire un sostegno economico agli italiani in condizioni di fragilità, ma anche concedere percorsi di inclusione a livello sociale e lavorativo per dare tutti gli strumenti necessari per andare avanti.

Con questa misura infatti lo scopo è quello di aiutare chi si trova in difficoltà con un rendimento mensile ma anche promuovere il suo inserimento o reinserimento nel mondo del lavoro. Per accedere all’ADI nel 2025 le famiglie dovranno rispettare alcuni parametri decisivi: avere un ISEE non superiore ai 10.140 euro e un reddito familiare annuale inferiore ai 6500 euro (ci saranno soglie più alte per famiglie numerose); e avere nel nucleo familiare almeno un componente minorenne, con disabilità, un anziano over 60 o in condizioni di svantaggio tassativamente certificato dai servizi sociali.

Il conto alla rovescia per l'Assegno di Inclusione
Il conto alla rovescia per l’Assegno di Inclusione (Fonte: Canva) – www.fsi.it

Ultime mensilità per l’ADI

Cosa vuol dire che i cittadini avranno ancora due mensilità per l’Assegno di Inclusione e poi dovranno dirgli addio? Parte il conto alla rovescia? Per chi non lo sapesse, l’ADI viene concesso per 18 mesi, poi ci sarà una sospensione di un mese e soltanto dopo questo periodo si potrà richiedere un nuovo rinnovo per altri 12 mesi, eseguendo nuovamente la stessa procedura di quando avete fatto la domanda per la prima volta.

Quindi se i 18 mesi dovessero scadervi a dicembre, sappiate che dovreste ricevere l’assegno ancora per il 15 novembre e poi il 15 dicembre 2025 prima dello stop. Se invece la vostra preoccupazione riguarda i requisiti che verranno richiesti per il 2026, non ci resta che attendere la prossima Legge di Bilancio per avere certezze e nel mentre cercare di risparmiare in autonomia che lo sappiamo, poco o tanto non fa mai male.