“Divieto di guida per le donne”: ufficiale, autostrade off-limits non possono mettersi al volante I “Pericolo costante”

Donna al volante - Fsi.it

Donna al volante - Fsi.it (Fonte Pixabay)

La notizia ha sollevato ampio clamore: è davvero possibile vietare la circolazione ai conducenti di sesso femminile? A quanto pare sì… ma non solo.

Qualsiasi donna, ormai, ci ha fatto il callo. Essere femmine può essere tanto lusinghiero quanto umiliante, a seconda dei contesti. Il tutto ha inizio nel corso dell’infanzia, quando alle bambine i genitori insegnano le virtù dell’autocontrollo e della responsabilità, agghindandole con nastri e vestitini vezzosi, mentre i loro coetanei maschi sono liberi di rotolarsi nel fango e di azzuffarsi.

Sebbene i tempi siano ormai cambiati, crescendo le donne conservano dentro di sé un misto di frustrazione e di senso di colpa, specialmente se scelgono di eccellere nel lavoro, di puntare tutto sulla carriera.

Idem se preferiscono rinunciare alla maternità, oppure se non intendono rivestire il ruolo di angelo del focolare. Essere donna oggi è una sfida: le sottili discriminazioni sul lavoro e le aspettative – implicite, ma pericolose – di genitori, amici e persino del partner riescono a mettere in crisi, talvolta, anche la più imperturbabile delle professioniste.

Per non parlare dei luoghi comuni. Emotive, schizzate, umorali. Caratteristiche che, invece di esaltare il loro potenziale umano e sociale, vengono interpretate come segnali di instabilità. E quante volte si sentono sottovalutate per una mera questione di sesso biologico? Un esempio banale, e che tutti avete sentito almeno una volta nella vita: “Donna al volante, pericolo costante“. Una simpatica provocazione, certo… ma se dall’ironia si passasse a un vero e proprio divieto?

Le statistiche ufficiali

Ebbene, secondo i dati ISTAT e ACI, i maschietti avrebbero ben poco di cui vantarsi, specialmente al volante. Oltre il 75% dei sinistri stradali, infatti, sono da ricondursi proprio a questa categoria. Certo, gli uomini tendono generalmente a guidare di più, più spesso… ma anche più velocemente. Troppo testosterone in circolo?

Di contro, con un ben più modesto 25% di incidenti all’attivo, le donne hanno meno probabilità di provocare collisioni gravi. Merito forse di una maggiore prudenza e di un’innata coscienziosità… proprio per questo, l’idea che le donne non possano transitare in uno specifico tratto stradale desta scalpore. Ma cosa c’è di vero?

Mani femminili al volante - Fsi.it
Mani femminili al volante – Fsi.it (Fonte Pixabay)

La strada vietata

In realtà, anche se la notizia è stata lanciata con intenti sensazionalistici, il tratto di strada in esame non è stato interdetto solamente alle donne, ma a tutti gli utenti della strada, a prescindere dal sesso del conducente.

Il caso risale allo scorso 19 ottobre quando, lungo l’autostrada A4, e precisamente nella sezione tra Verona Est e l’interconnessione con l’A22, le Autorità hanno disposto un blocco alla circolazione a causa del cosiddetto “Bomba Day”. Nella medesima zona, infatti, sarebbe stato rinvenuto un ordigno bellico risalente alla Seconda Guerra Mondiale, un ritrovamento che ha indotto le Autorità ad adottare drastiche precauzioni a beneficio della pubblica sicurezza. Morale della favola? Se proprio bisogna vietare la circolazione a qualcuno, meglio imporla ai clichés! La voce nasce dalla pericolosità eventuale di guidare in simili condizioni: e seguendo un antico assioma di prevenzione verso le future generazioni, dal momento che si dice ‘prima le donne e i bambini’ se c’è da salvare qualcuno, a molti è sembrato quasi facile tradurre questo ‘pericolo’ stradale come una limitazione alle donne, ma così non è.