Ultim’ora – Il FISCO mette le mani automatiche sui tuoi soldi I Via all’ACCESSO DIRETTO ai conti correnti degli italiani: preleva subito o si prendono tutto
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Agenzia delle Entrate Proposta shock: accesso diretto ai conti bancari degli italiani per recuperare il “magazzino” da 1.300 miliardi
L’economia italiana continua a navigare in acque complesse. Tra una crescita del PIL modesta, un debito pubblico elevato e un carico fiscale che grava pesantemente su imprese e lavoratori, la macchina statale è costantemente alla ricerca di meccanismi più efficienti per garantire le entrate necessarie.
In questo scenario, uno degli strumenti più critici per lo Stato è la riscossione dei crediti non pagati. Per anni, il Fisco ha operato attraverso un sistema complesso e spesso farraginoso, basato principalmente sull’invio delle cartelle esattoriali tramite l’Agenzia delle Entrate Riscossione.
Un meccanismo che, pur essendo fondamentale, ha dimostrato notevoli limiti, portando a un accumulo impressionante di debiti non saldati che grava sui bilanci pubblici.
Ma ora, una proposta che torna con forza sul tavolo del Governo minaccia di riscrivere completamente le regole del gioco, introducendo un livello di controllo senza precedenti sui risparmi dei cittadini.
Fisco, il cambio di paradigma
Mentre cresce la tensione tra cittadini e istituzioni per l’onere fiscale, prende forma in modo concreto l’ipotesi di un controllo più capillare e tecnologicamente avanzato sui conti correnti e sulle fatture elettroniche per recuperare i crediti non riscossi. Si torna a parlare con insistenza di cartelle esattoriali e di una possibile misura destinata a cambiare radicalmente il panorama della riscossione coattiva.
L’obiettivo dichiarato è chiaro e di proporzioni gigantesche: snellire il cosiddetto “magazzino dei crediti”, un enorme archivio di oltre 1.300 miliardi di euro di debiti accumulati in 25 anni di riscossione rivelatasi, in larga parte, inefficace. Se un terzo di queste somme è ormai considerato irrecuperabile, per il resto lo Stato è pronto a tentare ogni strada.

Verso una riscossione “intelligente”
Il piano elaborato dalla Commissione mira a operare una netta distinzione tra i debiti “stralciabili” e quelli considerati “recuperabili”. Sui primi, interverrebbe il discarico automatico, ripulendo in parte il magazzino. Per i secondi, invece, scatterebbe una riscossione forzata più selettiva e immediata. A oggi, oltre 537 miliardi risultano di fatto non riscuotibili, ma restano ben 734 miliardi sui quali l’Agenzia punta ad agire.
Per riuscire in questa impresa, il cuore del sistema sarebbe un accesso integrato e incrociato ai dati bancari e fiscali. Incrociando questi dati sensibili, l’Agenzia delle Entrate Riscossione potrebbe individuare con precisione chirurgica chi ha somme disponibili o rapporti economici attivi, procedendo a pignoramenti mirati non appena il credito diventa esigibile.
