“Via ai controlli incrociati”: batosta Agenzia delle Entrate, da Novembre migliaia di lettere per chi ha beccato bonus e superbonus I Tasche degli italiani a rischio

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Bonus e Superbonus a sorpresa: rendite immobiliari sotto la lente, l’autunno si tinge di rosso per chi ha ristrutturato

L’autunno 2025 segna una svolta nell’attività di controllo dell’Agenzia delle Entrate, focalizzata sulla lotta all’evasione e all’elusione fiscale legata al patrimonio immobiliare.

Dopo anni di misure volte a recuperare gli “immobili fantasma” e le dichiarazioni completamente mancanti, la nuova frontiera della verifica si concentra sulla sproporzione tra i maxi-incentivi ottenuti e il valore catastale dichiarato degli immobili.

L’obiettivo è chiaro: scovare chi ha beneficiato di agevolazioni come il Superbonus e i vari bonus casa per riqualificazioni massicce, ma non ha poi aggiornato la rendita catastale dell’immobile, mantenendo un valore irrisorio rispetto all’effettivo incremento di valore generato dai lavori.

È la caccia ai “furbetti” del catasto 2.0, una strategia che mira a rendere più equo il sistema fiscale recuperando gettito dove si annidano le maggiori anomalie.

Via alla Fase 2 dei controlli: 12mila proprietari nel mirino

L’Agenzia delle Entrate, infatti, sta per avviare l’invio di una massiccia serie di comunicazioni di compliance che mirano a colpire coloro che hanno usufruito di ingenti detrazioni fiscali (Superbonus e altri bonus casa) ma non hanno provveduto ad aggiornare la rendita catastale del proprio immobile, la quale, in seguito ai lavori, avrebbe dovuto subire un aumento.

Entro la fine di novembre è previsto il lancio di circa 12mila lettere, un avviso formale che, se ignorato, può trasformarsi in un salasso per il contribuente. Questa ondata di controlli rappresenta la seconda fase dell’operazione Fisco-Catasto: se in primavera l’attenzione era focalizzata sui 3mila immobili privi di rendita, ora l’asticella si alza per individuare le sproporzioni tra la spesa sostenuta e la rendita catastale dichiarata.

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Il controllo incrociato: Fisco contro rendite “irrisorie”

Il cuore della verifica risiede nel sofisticato coordinamento tra le banche dati dell’Agenzia delle Entrate e quelle del Catasto. Il sistema di controllo incrocia i flussi dei crediti d’imposta relativi ai bonus edilizi con i dati catastali per scovare le anomalie più evidenti. Nonostante non esistano soglie ufficiali di allarme, il Fisco nutre forti sospetti nei confronti di situazioni con sproporzioni anomale.

Un caso emblematico che fa scattare l’allerta è, ad esempio, un bilocale con rendita catastale di poche centinaia di euro a fronte di lavori da oltre 300mila euro. Ignorare l’avviso è la scelta più pericolosa: la mancata risposta e la non regolarizzazione trasformano la lettera in un vero e proprio atto di accertamento, con l’applicazione di sanzioni salate e il recupero delle imposte arretrate.