DEBITI CANCELLATI, cartelle esattoriali distrutte: il Fisco ti fa felice, addio da Novembre, ma non per tutti
Addio debiti - Fsi.it (Fonte Pixabay)
Buone notizie per chi ha accumulato debiti e non riesce a farvi fronte: la nuova sanatoria introduce una clausola per evitare (legalmente) il pagamento.
In Italia, e specialmente negli ultimi anni, contrarre debiti con il Fisco è diventata un’eventualità assai comune, e molto più diffusa di quanto non si pensi.
E non riguarda solo chi versa in una situazione economica precaria: anche gli imprenditori e le famiglie più benestanti possono ritrovarsi a navigare in cattive acque.
Tra cartelle esattoriali ignorate, sanzioni, interessi e rincari, molti contribuenti fronteggiano debiti che non sono in grado di saldare, complici anche gli importi spesso proibitivi.
Non a caso, secondo i dati ufficiali l’Agenzia delle Entrate gestisce oltre 1.272 miliardi di crediti, ma circa 537 miliardi sono considerati ormai irrecuperabili. Si tratta ovviamente di situazioni al limite, come nel caso di persone decedute, di nullatenenti, di aziende fallite o semplicemente di cittadini che non ce la fanno più. Ecco perché, ciclicamente, il Governo propone delle campagne di rottamazione debiti, in modo da recuperare, almeno in parte, nuova liquidità.
Rateizzazione, ecco perché “funzionicchia”
Fino a oggi, il sistema prevedeva la possibilità, per i meno abbienti, di rateizzare i propri debiti con piani fino a 72 rate mensili. Un’agevolazione che, però, spesso funzionava solo su carta: bastava saltarne 8, anche non consecutive, per vanificare l’intero iter. Lo dimostrano le statistiche: le varie rottamazioni lanciate negli anni hanno spesso “premiato” chi poteva pagare subito, lasciando indietro coloro che versavano in condizioni davvero grame.
Dal 1 gennaio 2026, però, cambia tutto. Con il Decreto Legislativo n.33 il Governo ha introdotto il nuovo Testo Unico della Riscossione. Il cuore di questa riforma è contenuto nell’articolo 211, che impone lo stralcio e la cancellazione automatica o anticipata delle cartelle in caso di fallimento, in assenza di beni pignorabili e se sussiste un’impossibilità effettiva di provvedere al pagamento, peraltro senza attendere i 5 anni per la prescrizione.

Come funziona la rottamazione dei debiti
Lo stralcio si riferisce ai carichi affidati ad AdER dal 2000 al 2023, con possibile estensione fino al 2024, ma attenzione: restano esclusi dalla rottamazione i debiti legati ai rimborsi di aiuti di Stato illegittimi, le condanne per danno erariale, le sanzioni penali e le cartelle già decadute da precedenti rottamazioni. In buona sostanza, chi ha aggirato i debiti in malafede dovrà onorarli in ogni caso.
Chi invece è intenzionato a pagare potrà usufruire di rateizzazioni fino a 120 mesi, ovvero 10 anni, con la possibilità di saltare fino a 8 rate senza perdere i benefici. Per i debiti superiori a 50.000 euro, però, verrà richiesto un anticipo minimo pari al 5% dell’importo dovuto. Infine, le mini cartelle (quelle inferiori ai 1.000 euro) verranno eliminate in automatico, poiché i loro costi di gestione superano l’entità del debito effettivo.
