Pensione da fame ADDIO: ufficiali, ecco le cifre necessarie MENSILI I Se prendi meno di questo, rischi la miseria

uomo-che-tiene-una-tazza-con-le-monete-freepik-fsi.it

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Pensioni allo stallo: vivere con la minima di 600€ è miseria, secondo le stime occorre molto di più. Qual’é la soglia della dignità?

Il sistema pensionistico italiano è da anni al centro di un dibattito acceso, oscillando tra le esigenze di sostenibilità finanziaria per le casse dello Stato e il diritto dei cittadini a una vecchiaia dignitosa dopo anni di lavoro.

Le riforme susseguitesi nel tempo, hanno fronteggiato la necessità di coniugare l’invecchiamento della popolazione e un rapporto sempre più sbilanciato tra lavoratori attivi e pensionati.

Queste riforme hanno introdotto meccanismi di calcolo (passaggio dal retributivo al contributivo) che, pur mirando all’equilibrio dei conti, hanno finito per ridimensionare significativamente gli importi degli assegni per le future generazioni.

La vera sfida rimane quella di affiancare alla solidità strutturale del sistema la funzione sociale della pensione, che non può e non deve essere un sussidio di povertà, ma il frutto di una vita lavorativa.

Vivere con 600 euro: un’impresa indecorosa

Su una cosa però possiamo essere tutti d’accordo: vivere con 600 euro al mese oggi in Italia è impossibile. Eppure è all’incirca questo l’importo delle pensioni minime ed è questa la cifra con cui devono campare la maggior parte dei pensionati, spesso anche dopo 20 anni di lavoro. Con tale cifra vivere oggi in Italia è molto difficile qualunque sia il proprio stile di vita.

Non è solo una questione di rinunce, ma di vera e propria difficoltà ad affrontare le spese essenziali come bollette, farmaci, e generi alimentari. Molte differenze, però, dipendono anche dalla città in cui si vive e se si debba pagare un’affitto. In molte città a elevato costo della vita come Milano, Roma, Firenze, o Venezia, il canone di affitto mensile può arrivare anche a 800 euro al mese.

pensionati-benestanti-freepik-fsi.it
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Pensioni: la soglia critica di serenità

Indicativamente si può dire che un pensionato che non ha mutuo né affitto da pagare, oggi potrebbe vivere bene con un assegno di 1.500 euro netti al mese. Questa cifra è considerata una soglia di dignità che permette di coprire le spese fisse (utenze, spese condominiali, tasse locali), alimentazione, trasporti e qualche piccola spesa per il tempo libero o l’assistenza sanitaria di base.

La situazione, come evidenziato, cambia drasticamente se il pensionato deve sobbarcarsi le spese di affitto. Un’altra variabile cruciale sono i problemi di salute. La terza età spesso porta con sé la necessità di farmaci costosi o, in casi di non autosufficienza, della presenza di una badante che incide sul mensile per non meno di 1000-1200 euro.