Rinnovo patente auto, ufficiale, obbligatorio il FOGLIO DI VIA: se non te danno, resti appiedato per sempre

Uomo con in mano la sua patente e documentazione sullo sfondo

Rinnovo patente e documentazione - fsi.it

Il rinnovo della patente si fa stringente: non basta più dichiarare di essere idonei alla guida, ora bisogna dimostrarlo con un nuovo foglio. 

Il rinnovo della patente spaventa un po’ tutti – almeno coloro che temono di aver perso riflessi o di aver sviluppato qualche problema di salute nel tempo.

Tuttavia, non è raro che qualcuno provi ad aggirare la legge, omettendo patologie o disturbi visivi, un po’ per timore di perdere la patente, un po’ per non complicarsi la vita con pratiche più lunghe.

Ed è proprio questa abitudine, questa sorta di resistenza ai controlli accurati, ad aver spinto molte commissioni mediche e motorizzazioni a chiedere qualcosa in più: un dettaglio che cambia le carte in tavola e mette alle strette i conducenti.

Mentire al rinnovo della patente: una cattiva abitudine all’italiana

Lo sanno tutti, ma nessuno lo dice: molti, pur di non perdere la patente, omettono qualcosa alla visita medica. Un diabete, un farmaco, un disturbo alla vista. Niente di grave, si pensa – “tanto sto bene”. Ma non dichiararlo è un reato. E soprattutto un rischio.

Succede perché la paura è tanta: perdere la patente significa spesso perdere il lavoro, l’indipendenza, la possibilità di aiutare qualcuno. Così si firma e si va avanti, sperando che nessuno faccia troppe domande.

Il problema? Oggi i controlli aumentano, e basta poco per essere scoperti. La patente non è più una formalità, è un banco di prova. E mentire, ormai, non conviene più.

Medico che legge un foglio davanti alla paziente recata lì per la documentazione necessaria per il rinnovo della patente
Rinnovo della patente: la documentazione – fsi.it

Rinnovo della patente: quando un foglio non basta più

È successo davvero, pochi giorni fa. A Frosinone, un giovane si è presentato alla visita medica per ottenere la patente, ma qualcosa non quadrava. I certificati che aveva portato con sé non erano suoi. Il personale sanitario ha fiutato l’inganno, la Polizia ha fatto il resto: denuncia per uso di atto falso e procedura annullata. Fine dei giochi, senza nemmeno salire in macchina.

Ma il punto è un altro. Fino a qualche anno fa, bastava consegnare qualche foglio e incrociare le dita. Oggi no: quei documenti li leggono, li valutano e li incrociano con i sistemi. E chi prova a ‘sorvolare’ su problemi di salute, terapie in corso o patologie importanti, rischia più di quel che pensa.

Chi mente o presenta certificati alterati può essere denunciato per falso in atto pubblico, con sanzioni fino a 2 anni di reclusione. Ma non solo: la patente viene ritirata, e in caso di incidente, l’assicurazione può tirarsi indietro, lasciando il responsabile a pagare tutto di tasca propria. Insomma, oggi dichiarare il vero non è una scelta morale, è un salvagente legale. E con i controlli sempre più serrati, conviene arrivare preparati – e in regola.