“Italiani, vi libero dal bollo auto”: ufficiale da Salvini, il Ministero conferma la PRESCRIZIONE LEGALE I Hai diritto a non pagare più nulla

Matteo Salvini

Matteo Salvini (credit: Wikimedia Commons) - fsi.it

La legge conferma la validità della nuova prescrizione: ecco quando si cancellano definitivamente i bolli non pagati degli scorsi anni.

Correva l’anno ’93. Un anno come tanti, ma di grande cambiamento per il bollo auto. Proprio in quell’anno, il tributo passò ufficialmente alle Regioni, che a loro volta legittimarono le modalità di accertamento, riscossione e contestazione.

Ed è sempre il bollo auto ad avere una delle prescrizioni più brevi: avviene in soli tre anni. Per quanto qualcuno possa pensare che allora convenga lasciarlo scadere, è bene conoscerne il meccanismo proprio attraverso la legge; la stessa che tutela chi non riesce a pagare, ma non dà spazio a chi se ne approfitta.

Fatto sta che la conoscenza è essenziale, poiché può capitare che questo venga richiesto anche quando non è più dovuto o, al contrario, si contesti un bollo auto non pagato senza averne i criteri per farlo.

Come funziona davvero la prescrizione del bollo auto

La regola è semplice (almeno sulla carta): il bollo auto non pagato si prescrive in tre anni, come stabilito dall’articolo 5 del Decreto Legge n. 953 del 30 dicembre 1982. Il conteggio però parte dal 1° gennaio dell’anno successivo a quello in cui si sarebbe dovuto versare il tributo.

All’inizio tutto veniva gestito direttamente dalle Regioni, che – dal 1993 in poi – si sono occupate di accertamenti, solleciti e riscossioni. Col tempo, però, queste competenze sono passate a soggetti terzi: prima al PRA, poi anche all’Agenzia delle Entrate-Riscossione, che riceve gli elenchi dei bolli non pagati per procedere con eventuali recuperi.

A complicare questo meccanismo già poco lineare, è arrivato il Covid. Durante l’emergenza sanitaria sono scattate proroghe, sospensioni e stop temporanei dei termini di prescrizione. Il tempo, in pratica, si è fermato per mesi, rendendo ancora più difficile capire se un bollo sia ormai caduto in prescrizione oppure no. Facciamo qualche esempio per comprendere meglio il meccanismo.

Salvadanaio con dentro monete euro e un'auto giocattolo
Prescrizione bollo auto 2025/2026 – fsi.it

Prescrizione bollo auto: le variabili e a cosa fare attenzione

Prendiamo il caso di Paolo, un’automobilista come tanti in difficoltà con le tasse: non ha pagato il bollo auto del 2019, che doveva essere versato entro dicembre. In condizioni normali, il termine di prescrizione sarebbe partito dal 1° gennaio 2020 e sarebbe scaduto il 31 dicembre 2022. Ma tra il 2020 e il 2021 è successo qualcosa: l’emergenza Covid ha bloccato i termini in molti settori della Pubblica Amministrazione. Questo significa che quel ‘conto alla rovescia’ si è sospeso per diversi mesi. Risultato? Il termine per la prescrizione si è allungato e potrebbe essere slittato ben oltre il 2022, complicando la possibilità per Paolo di invocarla con successo.

In pratica, la prescrizione va a buon fine solo se non sono stati notificati atti ufficiali (come solleciti, avvisi di accertamento o cartelle esattoriali) nei tre anni successivi al bollo dovuto – escludendo i periodi di sospensione per eventi eccezionali come il Covid. Se invece anche solo un atto è stato inviato e ricevuto, il conto si azzera e la prescrizione riparte da capo. Ecco perché non basta che siano passati tre anni: bisogna anche che non ci siano state comunicazioni che abbiano interrotto quel termine. Alla fine il concetto è questo, ma serve conoscerlo per applicare la legge in maniera corretta.